Francisco Goya è uno dei più importanti pittori spagnoli del suo tempo. Nasce da una famiglia borghese, il 30 marzo 1746 a Fuen de Todos una cittadina vicino a Saragozza. Qui frequenta lo studio di Jose Luzan, dove si forma sulle opere di Tiepolo e Mengs. Nel 1769 viaggia in Italia per studiare i grandi artisti italiani.
Nel 1775 ha il suo primo grande incarico, la manifattura reale gli commissiona una serie di cartoni per arazzi destinati alle residenze estive della corte. Il suo stile è legato al '700 ma al posto di raffigurare scene mitologiche rappresenta gioiose scene di vita quotidiana, questa è un'innovazione. Da qui in poi inizia la sua carriera vera e propria. La sua pittura piena di colori è ammirata dalla nobiltà madrilena che inizia a chiedergli diversi ritratti e così, nel giro di dieci anni, diventa pittore di corte.
Presto però una grave malattia lo rende completamente sordo. Questo porta la sua pittura ad essere cupa e visionaria. Prevalgono toni scuri, accenti drammatici e immagini angoscianti. Nonostante la sordità il suo lavoro a corte prosegue. Nel 1799 diventa primo pittore di corte, di questi anni è il suo famoso ritratto di corte. A causa di questo suo malessere anche i ritratti sono mutati, i regnanti sono come delle caricature e rappresentano il grottesco. Inaugura poi "i capricci", una serie di più di ottanta tavole dove denuncia i vizi dell'uomo e le ipocrisie comuni a tutta la società.
Nei primi anni dell' '800 si dedica soprattutto a ritratti femminili tra questi spicca la Maya Desnuda. Goya dipinge il quadro andando contro alle regole del santo Uffizio, che vietano la rappresentazione del nudo femminile.
Durante il dominio di Napoleone realizza una serie di incisioni e quadri che denunciano le atrocità della guerra. Tra questi c'è la fucilazione del 3 maggio 1808, la sua opera più drammatica, che diventerà il simbolo della resistenza spagnola contro i francesi. Una volta tornati i sovrani spagnoli si ritira nella sua casa in campagna, la "quinta del sordo", di cui decora le pareti con pitture nere, lugubri e minacciose. Nei suoi ultimi anni di vita, trascorsi a Bourdeaux dipinge soggetti più convenzionali, come quelli che dipingeva da giovane. Muore a Bourdeaux il 16 aprile 1828, a 81 anni. Per la sua capacità di rappresentare gli impulsi irrazionali dell'uomo viene considerato un precursore del romanticismo. La sua pittura si estende però anche nella pittura del '900.
