L'epica medievale

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Guerra

Dal mondo classico al Medioevo

L'epica classica racconta le imprese di eroi e conserva la memoria delle vicende di un popolo, ad esempio nell'Eneide Virgilio ricostruisce le origini mitiche della civiltà romana.

Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, l'Europa subì grandi mutamenti a causa delle popolazioni barbariche.

L'espansione della civiltà araba e il feudalesimo contribuirono a dare un assetto all'Europa.

Il Medioevo, un epoca di profondi cambiamenti

Con Carlo Magno si consolida il feudalesimo, sistema in cui i domini dell'Impero venivano suddivisi in feudi (territori) affidati dall'imperatore ai vassalli, che li amministravano in cambio di fedeltà, aiuto in guerra e partecipazioni alle riunioni di corte.

Sul rapporto di fedeltà e sull'onore si fonda la città cortese, ovvero della corte: un mondo colto e raffinato, basato su valori laici.

Un'epica nuova per una nuova Europa

Tra i secoli XI e XII, nasce una letteratura in volgare che dall' XI tu utilizzato per mettere per iscritto i canti epici fino ad allora solo tramandati oralmente.

Il genere epico da un lato riprendeva valori e tradizione classica greco-romana (valore militare, intelligenza e nobiltà d'animo), dall'altro lato il re interpretava in modo nuovo, con una visione cristiana valorizzando Le antiche tradizioni dei popoli barbarici.

I Protagonisti sono i cavalieri: infatti si dice epica cavalleresca.

L'epica delle canzoni di gesta

L'epica cavalleresca a in Francia il suo epicentro, narra le vicende di un popolo e le gesta degli Eroi, prendendo spunto da fatti reali. Comprende opere sia in versi sia in prosa.

La canzone di gesta mettere al centro della narrazione l'eroe protagonista, calando lo nel contesto storico: il cavaliere, Infatti, eroe leale e coraggioso, mette il suo onore al servizio del sovrano e, animato dalla fede cristiana, lotta per essa contro gli assalti dei nemici.

Le principali canzoni di gesta sono:

La Chanson de Roland, Ovvero la canzone di Rolando, che narra le gesta di Orlando;

Il Cantar de mio Cid, ovvero il cantare del Cid, che celebra l'eroe della Reconquista Rodrigo Diaz de vivar, soprannominato Cid Campeador.

Il Canto delle gesta di Igor e la narrazione della fallita campagna militare di Igor contro i Cumani. Questo canto è diverso dagli altri perché non riguarda avvenimenti di un lontano passato, le motivazioni della guerra non sono religiose ma economiche e territoriali.

I poemi epici del nord Europa danno ampio spazio a leggende nordiche ricche di elementi fantastici.

Tra questi ricordiamo:

Il Beowulf, Il più antico poema anglosassone che racconta la lotta fra l'eroe, dotato di forza sovraumana, e varie creature mostruose.

Il Canto dei Nibelunghi che esalta il mito barbarico della forza attraverso le vicende di Sigfrido. L'eroe non lotta in difesa della fede, ma contro le forze del male.

I cicli dell'epoca medievale

I cicli sono opere riferibili alla stessa materia. Il più importante e il ciclo carolingio, incentrato su Carlo Magno e i suoi Paladini: l'opera più importante e la Chanson de Roland; ai tricicli e guardano notte alla Cavalleria francese e le gesta dei Cavalieri durante le crociate.

Gli eventi storici sono idealizzati e i protagonisti esprimono le virtù della nobiltà feudale.

Al ciclo bretone appartengono le Opere, sia inversi sia in prosa, di  Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda, arricchite da elementi magici e fantastici.

Queste opere in volgare, chiamate romanzi, esaltavano le virtù e gli ideali Cortesi di generosità e gentilezza; di particolare importanza è il tema dell'amore, inteso come espressione della nobiltà d'animo, della lealtà e della devozione del Cavaliere. Questi romanzi sono dedicati a un pubblicoraffinato questi romanzi sono dedicati a un pubblico raffinato e sensibile al ruolo sociale e culturale della donna.

L'autore più importante è Chretien de Troyes, vissuto in Francia.

Esistono altre opere incentrate su una materia classica che rielaborano vicende e temi della lettura classica.

Oltre il medioevo: le trasformazioni dell'epica cavalleresca

​​​​​L'Italia conosce una letteratura epico cavalleresca solo durante il Rinascimento: Essa fa riferimento alle opere del ciclo carolingio e del ciclo bretone, ma adattandolo a un contesto sociale diverso e a un pubblico più interessato a storie di amore e di avventura.

Ecco allora che Orlando Furioso di Ludovico Ariosto non è più il valoroso Paladino, difensore della fede Cristiana: abbandona Carlo Magno per inseguire la sua passione per Angelica, figlia del re del catai e arriva a compiere azioni vergognose prima di rinsavire.

Nella Gerusalemme liberata di Torquato Tasso gli ideali religiosi animano ancora gli eroi, che appaiono tormentati dalle passioni terrene.

All'inizio del 600 Miguel de Cervantes sceglie un protagonista che sembra l'antitesi del Cavaliere esaltato dal fascino dei romanzi cavallereschi, Don Chisciotte si riduce ad una vana lotta contro i mulini a vento, che sembra segnare la fine dell'epica.

In realtà i miti non muoiono mai e il mondo ha sempre bisogno di raccontare storie di eroi che sappiano interpretare i sogni e gli ideali della vita.