Introduzione
By Beatrice Lazariuc
La ludopatia è una vera e propria malattia mentale, con sintomi specifici, con impulsi incontrollabili a giocare d’azzardo o fare scommesse in denaro.
per dare una definizione della patologia , si legge che la ludopatia è “l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o di fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze”.
Descrizione
by Denis Coman
Il Termine ludopatia fa riferimento alla condizione di dipendenza dal gioco d'azzardo. Nei testi di ambito medico-psichiatrico e psicologico compare come sintomo non preferenziale di gioco d'azzardo patologico. Quest'ultima definizione, anche nella forma abbreviata dell'acronimo G.A.P., è il termine tecnico e raccomandato.
Nel DSM-5 il GAP è definito come un "comportamento problematico persistente o ricorrente legato al gioco d'azzardo. Questo porta a disagio o compromissione del funzionamento individuale clinicamente significativi". Per diagnosticare la ludopatia devono essere rilevate quattro (o più) delle seguenti condizioni entro un periodo di 12 mesi:
- Bisogno di giocare quantità crescenti di denaro per ottenere l’eccitazione desiderata.
- Irrequietezza o irritabilità se si riduce o si sospende il giocare.
- Ripetuti sforzi infruttuosi per controllare, ridurre o smettere di giocare.
- Presenza di pensieri persistenti inerenti il gioco (es.: la persona ha pensieri persistenti, rivive passate esperienze di gioco, analizza gli ostacoli e pianifica la prossima giocata, pensa ai modi di ottenere denaro con cui giocare, etc…).
- La persona gioca quando si sente a disagio (es.: indifeso/a, colpevole, ansioso/a, depresso/a).
- Dopo aver perso denaro (anche cifre ingenti) spesso torna a giocare per ritentare (”rincorrere” le proprie perdite).
- Menzogne per occultare l’entità del coinvolgimento nel gioco.
- Compromissione delle relazioni significative, problemi sul lavoro o con lo studio a causa del gioco.
- Richieste agli altri per procurarsi il denaro necessario a risollevare situazioni finanziarie causate dal gioco.
Il gioco patologico può:
- indurre ex-novo un disturbo psichiatrico;
- avere l’effetto di scatenare una manifestazione di un disturbo psichiatrico rimasto latente;
- causare la recidiva di un disturbo psichiatrico preesistente (com’è vero anche il contrario).
Ecco perché una valutazione diagnostica iniziale e la rivalutazione della stessa durante l’intervento sono fondamentali. I quadri che possono mostrarsi sono molteplici e richiedono interventi diversi e specifici
Custer (1984) ha individuato 5 tipologie di giocatori d’azzardo.
- Professionisti: si mantengono giocando d’azzardo, considerano il gioco una professione come un’altra per mantenersi economicamente. Non sono dipendenti in quanto non perdono il controllo sull’attività e ne controllano l’evolversi sia dal punto di vista economico che temporale.
- Antisociali: si servono del gioco d’azzardo per ottenere denaro in maniera illegale (corse truccate di cavalli o cani, dadi truccati o carte segnate).
- Sociali occasionali: il gioco è considerato una forma di divertimento e di socializzazione, non interferisce con gli obblighi familiari, sociali e lavorativi.
- Per fuga e per alleviamento: questa tipologia gioca per trovare sollievo alle sensazioni di ansia, depressione, rabbia, noia o solitudine, il gioco provoca loro un effetto analgesico invece che euforizzante.
- Compulsivi: hanno perso il controllo sull’attività di gioco. Questo diventa l’unico pensiero fisso e prende il sopravvento sulle relazioni familiari, sociali e lavorative (Custer, 1984).
Cause
by Mattia Laiolo
Le cause che portano a questo disturbo non sono note ma possiamo attribuire ad esso diversi fattori ambientali e genetici.
Attualmente sono state evidenziate diversi modelli che portano alla studio della malattia: le cause e il loro meccanismo d’azione.
Le cause maggiormente evidenziate, secondo un’ottica bio-psico-sociale, sono multiple e date da diversi fattori collegati fra loro:
-
genetici
-
biologici → secondo alcuni studi avviene un’alterazione neuronale, specialmente nell’area cerebrale che controlla il sistema di ricompensa e gratificazione. Quest’area è la stessa che controlla i comportamenti legati alla dipendenza da sostanze stupefacenti e non.
-
psicologico-motivazionali → i soggetti possono presentare distorsioni cognitive come convinzioni errate riguardo il gioco d’azzardo e il concetto di caso. Nella convinzione del giocatore, il gioco d’azzardo, può rappresentare una forma di fuga dai problemi o una via per allentare la tensione e sentire emozioni.
-
ambientali → grande effetto ha l’ambiente sociale in cui ci si trova. La grande quantità di luoghi di gioco può favorire la comparsa di disturbi legati al gioco d’azzardo.
-
familiari → la presenza di giocatori d’azzardo in famiglia può portare a una maggior probabilità di diventarlo a sua volta.
Altri fattori che possono comportare dei fattori di rischio per la comparsa di ludopatia è:
-
in caso di:
-
disturbi comportamentali quali ADHD ossia la sindrome del deficit di attenzione o iperattività.
-
disturbi dell’umore come depressione, sindrome bipolare...
-
coloro che presentano problemi da abuso di sostanze.
-
i soggetti “schiavi del lavoro” che sono iperattivi e competitivi.
-
i giovani sono più esposti alla ludopatia, tanto che possiamo affermare che l’età ha una correlazione con questo disturbo. Le donne tendono a presentare questo disturbo più tardi rispetto agli uomini.
-
nelle famiglie i cui componenti adulti sono soliti a giocare d’azzardo, è presente una maggior possibilità di sviluppare questo disturbo per i figli.
Questa patologia è più comune tra i soggetti di sesso maschile. Nonostante ciò, negli ultimi anni si ha avuto un cambiamento di tendenza tanto da evidenziare il disturbo in egual misura per entrambi i sessi. Le donne tendono ad ammalarsi successivamente. Solitamente soffrono di depressione e il gioco d'azzardo diventa l'unico modo per sfuggire ai problemi e pensieri depressivi.
Sintomi
By Sofia Scarpello
I ludopatici sono quelle persone che sono ossesionate dal gioco
d'azzardo, non riescono a smettere di scommetere i propri
risparmi, ma non solo, ci sono persone che vendono la casa per
questo tipo di scommesse.
Una persona che soffre di ludopatia capisce di soffrirne
solamente quando vuole smettere, ma non ci riesce. Queste
persone hanno bisogno di giocare quantità crescenti di denaro
per ottenere l'eccitazione desiderata, quando provano a
smettere diventano molto irrequieti e irritabili.
Le persone ludopatiche spesso giocano perchè si sentono a
disagio, indifese, colpevoli o ansiose. A causa di questa
dipendenza si hanno problemi nelle relazioni e sul lavoro, a
causa di quest'ultimo non hanno più soldi, soldi che per un
ludopatico sono molto importanti, quindi inizia a procurarsi il
denaro facendo richieste ad altre persone.
Terapia
By Libero Carli
La terapia si suddivide in diverse fasi:
- Analisi funzionale
- Analisi delle credenze e distorsioni cognitive
- Monitoraggio dell'impulso a giocare
- Analisi delle social skills e delle abilità di adattamento
- Prevenzione delle ricadute
1. Analisi funzionale
Si prendono in considerazione i singoli episodi di gioco, identificando i fattori scatenanti e le conseguenze del comportamento. Esempi di fattori scatenanti la ludopatia sono: immediata disponibilità di denaro, tempo libero non strutturato, problemi interpersonali, noia, sentimenti di rabbia e depressione. Per ognuno dei fattori che scatenano gli episodi di gioco, possono esistere delle possibili soluzioni (gestione controllata del denaro, programmazione delle attività durante il tempo libero, supporto per problemi interpersonali, strutturazione di attività ricreative socializzanti anti-noia, terapie specifiche che per eventuali stati di depressione o stati ansiosi) che devono essere vagliate col paziente.
2. Analisi delle credenze e distorsioni cognitive
I pensieri e le credenze costituiscono la base cognitiva su cui si struttura il comportamento patologico. È necessario conoscere gli errori cognitivo-comportamentali più frequenti al fine di poter centrare l’intervento psicoterapico.
3. Automonitoraggio dell'impulso a giocare
E’ indispensabile che il paziente impari ad auto-monitorare e comprendere l’azione del craving. Gli stimoli scatenanti, siano essi interni o esterni, portano a un’attivazione del sistema nervoso autonomo con una successiva attivazione dei pensieri di gioco sulla base dei quali si attiva un bisogno impellente di giocare, cioè una situazione di craving, che porta al comportamento di gioco patologico con recidive frequenti. Contemporaneamente, il deficit del controllo dell’impulsività connotato da una scarsa attività di coping e controllo prefrontale, da scarse capacità di problem solving, da incapacità di rimandare la gratificazione e una scarsa flessibilità nel rielaborare le proprie convinzioni, creano una situazione patologica su cui gli approcci cognitivo comportamentali possono intervenire.
4. Analisi delle social skills e delle abilità di adattamento
In questa fase si promuove lo sviluppo delle abilità sociali e di gestione dello stress che in fase di adattamento possono essere state connesse allo strutturarsi del disturbo. Alcune abilità su cui si va tipicamente a lavorare sono: assertività, regolazione emozionale, efficacia interpersonale, tolleranza della sofferenza psichica
5. Prevenzione delle ricadute
In questa fase s’introduce il tema della ricaduta come “processo” e non come singolo evento, si prendono in esame i segnali di allarme incoraggiando il paziente a identificare i propri. In questa fase è stilato lo schema riassuntivo delle “situazioni ad alto rischio” e il piano per fronteggiarle. Può essere opportuno riflettere sulla partecipazione a gruppi sul tema del gioco d’azzardo patologico presenti sul territorio.