Castello della Mandria
Progettista: Michelangelo Garove, Ernesto Melano, Filippo Juvarra
Anno: 1708 quando il duca di Savoia Vittorio Amedeo II incarica l'architetto Michelangelo Garove di realizzare una struttura destinata all'allevamento dei cavalli.
Luogo: Parco Naturale La Mandria, Viale Carlo Emanuele II, 256, 10078 Venaria Reale TO, Italia
Destinazione d'uso originale: Struttura destinata all'allevamento dei cavalli
Destinazione d'uso attuale: Museo
Il Castello della Mandria, chiamato anche Borgo Castello, fu residenza dei Savoia a partire da circa il 1860, quando Vittorio Emanuele II decise di trasferirsi qui, data la vicinanza a Torino. Il re qui si dedicò alla caccia, e fece recintare il parco con un muro di circa 27 km, mettendoci all’interno diversi animali.
Nel 1708 il duca di Savoia Vittorio Amedeo II incarica l'architetto Michelangelo Garove di realizzare una struttura destinata all'allevamento dei cavalli. Successivamente, sarà Filippo Juvarra a lavorarvi nel corso degli anni '20 del Settecento. Nel 1860, su richiesta di Vittorio Emanuele II, iniziano i lavori di ingrandimento e allestimento degli appartamenti reali oggi restaurati e visitabili, ai quali lavora anche Ernesto Melano, che lo trasformano in complesso di 35.000 metri quadrati, che si presenta oggi come un rettangolo di 280 metri per 100 con tre corti interne. Nel 1861 vengono costruiti la Villa dei Laghi e La Bizzarria. Gli edifici sono tutti in cotto, come per Palazzo Carignano. Con la morte di Vittorio Emanuele II, avvenuta nel 1878, la tenuta viene ereditata dal figlio Umberto I che deciderà di disfarsene e negli anni '80 dell'Ottocento la venderà alla famiglia, da poco nobilitata al titolo di marchesi, Medici del Vascello. Questi tentarono in un primo periodo di dar vita ad un'azienda agricola, ma il terreno della Mandria non era adatto ad essere coltivato, così in un secondo periodo si dedicheranno all'allevamento che invece darà buoni frutti tanto che la tenuta vede crescere sempre di più i suoi abitanti, che arriveranno ad essere circa 1000, dando vita così ad una vera e propria comunità. Nel secondo dopoguerra però i marchesi si vedranno costretti a vendere dei lotti di terreno, una parte andrà alla FIAT che ne farà una pista di collaudo, altri due lotti diventeranno campi da golf ed in un'altra porzione sorgerà un esclusivo centro residenziale. Nel 1976 la Regione Piemonte acquista il castello e oltre 1300 ettari di parco, istituendovi il Parco Regionale La Mandria. Nel 1995 acquisterà la Villa dei Laghi che i Medici del Vascello avevano venduto ad una famiglia di finanzieri milanesi, i Bonomi Bolchini. Dal 1997, il corpo degli appartamenti e la manica neogotica sono stati iscritti alla lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità come parte del sito seriale UNESCO Residenze Sabaude.
Parco Naturale La Mandria
Il parco naturale La Mandria è un'area naturale protetta situata tra il torrente Stura di Lanzo, il torrente Ceronda e l'area urbanizzata a nord-ovest di Torino e di Venaria Reale. È stato istituito nel 1978 dalla Regione Piemonte, e fu il primo parco regionale ad essere istituito in Italia.
Grazie al lungo muro di cinta fatto costruire a metà '800 da re Vittorio Emanuele II, il parco La Mandria è il più grande parco cintato d'Europa. La superficie recintata ammonta a circa 3.000 ettari. Il muro, lungo circa 30 km e costato 1 milione di lire, doveva proteggere gli appartamenti reali del castello della Mandria voluti dal re per viverci con la sua seconda famiglia creata con la moglie morganatica Rosa Vercellana detta "la Bela Rosin"; è servito di fatto a proteggere uno dei rarissimi lembi sopravvissuti della foresta planiziale che un tempo copriva l'intera Pianura Padana. Gran parte del territorio del parco appartiene ora al comune di Druento. Nel medioevo invece il territorio apparteneva alla comunità di Rubbianetta, ora scomparsa. Si conserva, nella zona della Rubbianetta, la pregevole chiesetta di San Giuliano, al cui interno sono presenti affreschi con immagini di santi, risalenti al 1493. A lato della chiesetta si possono osservare i resti del ricetto medievale e del castello appartenuto ai visconti di Baratonia, antichi consignori del luogo.
I marchesi Medici del Vascello, divenuti nel 1882 proprietari della tenuta alla morte di Vittorio Emanuele II, ne hanno mantenuto integre le caratteristiche naturali ed architettoniche, consentendo di trasmettere sino ai giorni nostri uno dei più importanti patrimoni piemontesi.
Nella tenuta de La Mandria, ancora a metà del secolo scorso, vivevano oltre 900 persone, ed erano presenti due chiese, due scuole, un teatro, un cinema, un giornale ed addirittura una piccola piscina destinata ai ragazzi.
Nel 1976 la tenuta venne in parte venduta alla Regione Piemonte che istituì il parco suddividendo il territorio in due grandi aree, il preparco di 3.446 ettari, all'esterno del muro - con finalità di graduale raccordo tra il regime d'uso e di tutela dell'area attrezzata e le aree circostanti, e l'area attrezzata, vero nucleo del parco, di 3.124 ettari - con finalità di tutela del patrimonio naturalistico e culturale - nella quale sono collocate anche attrezzature per il tempo libero.
Molti sono i varchi per accedere al parco: quelli privati, ovvero il cancello di Fiano sul viale Bella Rosina e i cancelli di Robassomero denominati Cascina la Falchetta, Cancello delle Teppe con cui si accede al Royal Park I Roveri, e quelli pubblici ovvero Druento e Cascina Rubianetta, Ponte Verde e Tre Cancelli, cancello Brero nel territorio di Venaria Reale, la Bizzarria nel territorio di San Gillio e cascina Oslera e Villa Laghi.
L'accesso al pubblico avviene esclusivamente dagli ingressi di Ponte Verde e Tre Cancelli (Venaria Reale), Rubbianetta e Cascina Oslera (Druento) e Bizzarría (San Gillio). Nel parco è possibile accedere solamente a piedi od in bicicletta. I cani non sono ammessi. Numerose sono le attività organizzate per la fruizione degli spazi naturali, quali trekking a piedi, visite notturne con il trenino interparco, conferenze naturalistiche, gite in carrozza.
Fauna
La fauna comprende principalmente cervi, daini, cinghiali, volpi, lepri e minilepri, tassi e rapaci notturni quali gufi, civette e allocchi e nutrie. Gli animali più interessanti sono quelli legati all'ambiente forestale maturo quali il picchio nero, che in pianura nidifica solo a La Mandria, e il coleottero Osmoderma eremita. Sono comunque numerose le specie protette dall'Unione europea censite all'interno del parco.
L'ente parco mantiene inoltre l'allevamento di cavalli appartenenti alla razza autoctona Tpr presso le scuderie della Cascina Vittoria.
Flora
Una parte dell'area può essere considerata un vero bosco planiziale: vi si trovano le specie vegetali tipiche del clima temperato: farnia, rovere, ontano, salici, olmo, acero, frassino, pioppo bianco e pioppo nero, noccioli, betulle, carpini e le tipiche piante del sottobosco padano. Altre aree mantengono l'aspetto della prateria acida a molinia tipica dell'alta pianura.