Giovanni Pascoli

Giovanni Pascoli nasce a San Mauro Pascoli nel 1855. nel 1867 il padre viene ucciso mentre rientra a casa. Questo episodio segnerà per sempre il poeta. Poi morirono anche la sorella maggiore, e poco dopo, la madre e due fratelli. Pascoli frequenta l'università di Bologna, e ha come insegnante Giosue Carducci.

Si laurea in Lettere classiche e diventa professore di latino in dei licei. In questi anni, Pascoli inizia a comporre poesie di varia forma e in diversi stili.

Nel 1895 ottiene la cattedra di Grammatica latina e nel 1905 prende il posto di Carducci nella cattedra di Letteratura Italiana a Bologna. 

Muore nel 1912 a Bologna.

 

Il gelsomino notturno

testo:

E s’aprono i fiori notturni,
nell’ora che penso ai miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.

Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.

Dai calici aperti si esala
l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l’erba sopra le fosse.

Un’ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.

Per tutta la notte s’esala
l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s’è spento...

È l’alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.

Parafrasi

I gelsomini notturni, detti anche “le belle di notte”, aprono i loro fiori gialli e fucsia quando arriva il tramonto e il poeta rivolge il pensiero ai suoi morti. Anche le farfalle del crepuscolo iniziano il loro volo al calare della sera tra i viburni, anche chiamate “palle di neve”, per i loro fiori bianchi e la forma sferica.
Tutto tace: con la notte sono arrivati la calma e il silenzio. Solo in una casa ancora si veglia ma i rumori sommessi, che ne provengono, non turbano la pace notturna, sembrano un bisbiglio di voci. Nel nido i piccoli dormono sicuri, protetti dalle ali della madre. I fiori di gelsomino emanano un profumo che ricorda l’odore delle fragole mature. Mentre in casa la vita ancora palpita e la luce splende nella sala, l’erba cresce sulle tombe: la vita continua. Un’ape ritardataria trova le cellette del suo alveare tutte occupate. La costellazione delle Pleiadi (anche conosciuta come la costellazione delle sette sorelle) risplende nel cielo mentre il tremolio della luce fa pensare a una piccola chioccia circondata dai suoi pulcini pigolanti. Il profumo dei gelsomini inonda la notte e viene diffuso dal vento. La luce accesa nella casa sale per le scale, brilla al primo piano e infine si spegne, una chiara allusione agli sposi che si uniscono con la complicità della notte. Con l’arrivo dell’alba i petali tornano a chiudersi: il fiore “cova” “nell’urna molle e segreta” “non so che felicità nuova”, allusione al germogliare della vita nuova nel grembo della sposa che si appresta a diventare madre.