Francesco Petrarca

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francesco petrarca

La vita

Francesco Petrarca nacque ad Arezzo nel 1304. Il padre era un notaio fiorentino, esiliato da Firenze per motivi politici. Nel 1312 si trasferì in Francia con la famiglia, poiché il padre lavorava come notaio presso la corte papale, che in quegli anni si era trasferita ad Avignone. Dopo gli studi di legge, compiuti a Montpellier e poi a Bologna, tornò ad Avignone, dove, il 6 aprile 1327, vide per la prima volta Laura, la donna che amerà per tutta la vita e che ispirerà gran parte delle sue poesie.

Pochi anni dopo intraprese la carriera ecclesiastica. Venne quindi assunto come cappellano dal cardinale Giovanni Colonna e compì molti viaggi in Europa, entrando in contatto con i più importanti intellettuali del tempo e dedicandosi alla scrittura e allo studio dei classici latini. Scoprì così, in antichi codici, le opere di alcuni scrittori latini, soprattutto Cicerone, che si credevano perdute.

Nel 1341, a Roma, venne anche incoronato “poeta laureato” con una solenne cerimonia in Campidoglio. Nel 1353 lasciò definitivamente Provenza e si stabilì in Italia. Nel 1370 si stabilì definitivamente ad Arquà, sui Colli Euganei, dove morì tra il 18 e il 19 luglio del 1374.

Opere in latino e in volgare

La fama di Petrarca è legata alle opere in volgare, soprattutto al Canzoniere, anche se crede che la lingua antica sia superiore.

Le sue principali opere in latino sono il poema epico Africa, che tratta della seconda guerra punica e che gli fece ottenere la corona poetica; il trattato Secretum, in cui Petrarca immagina un dialogo tra se stesso e sant’Agostino, al quale confessa le sue debolezze di uomo; le Epistole, lettere scritte a familiari, amici, personalità del tempo e a grandi personaggi della storia, come Cicerone e Virgilio.

Tra le opere in volgare  ricordiamo il poemetto allegorico dei Trionfi, dove Petrarca descrive il trionfo dell’Eternità divina su ogni altra cosa.

Il Canzoniere

La definizione di genere

Il Canzoniere è una raccolta di 366 componimenti poetici, per lo più sonetti e canzoni, scritti in volgare toscano, dal 1342 sino alla morte dell’autore. 

Il tema prevalente è quello amoroso, ma vi sono anche poesie di argomento morale, politico, religioso.

Il contenuto e il tema di fondo

Il Canzoniere si presenta come la storia dell’amore non ricambiato per Laura, morta, probabilmente, durante la peste del 1348. La raccolta è infatti organizzata nelle due grandi sezioni: Rime in vita e Rime in morte di Laura. Il protagonista è Petrarca, che descrive i sentimenti e le emozioni che l’amore suscita nella sua anima. Per questo il Canzoniere è un “diario dell’anima”.

Nel Canzoniere, Laura appare come una donna bellissima ma è anche una donna molto concreta. Laura

non è, dunque, il tramite per raggiungere Dio, e l’amore che Petrarca prova per lei è un sentimento nobile e raffinato, ma esclusivamente terreno, privo di significati religiosi e spirituali.

Nel Canzoniere da un lato il poeta si sente attratto dalla realtà terrena, di cui Laura è simbolo, ma dall’altro vive queste passioni con un profondo senso di colpa, perché ritiene che lo allontanino dai valori spirituali e dalla salvezza dell’anima. Così, al contenuto amoroso si affianca la consapevolezza della fragilità della natura umana e la ricerca di una spiritualità che avvicini l’uomo a Dio.

Il contrasto interiore tra aspirazione all’eternità e desideri terreni è il tema di fondo di tutta la produzione di Petrarca.

Il valore culturale 

Il centro dell’interesse poetico di Petrarca è la propria condizione di uomo. Il conflitto interiore che vive Petrarca è anche il riflesso della transizione del suo tempo, diviso tra la cultura teocentrica medievale e quella antropocentrica caratteristica del successivo Umanesimo. 

Petrarca resterà una figura di riferimento per i secoli successivi anche a livello europeo: il fenomeno del “petrarchismo” sarà una costante in tutte le letterature dell’età moderna.

La lingua e lo stile

La ricerca della perfezione formale caratterizza tutta l’attività di Petrarca.

Nelle opere scritte in latino egli prende a modello i grandi autori dell’antichità, ma per la produzione in volgare elabora uno stile originale, basato sull’utilizzo di vocaboli semplici ma musicali e dal significato profondo, e di strutture sintattiche armoniose ed equilibrate. La sua produzione poetica, e in particolare le poesie del Canzoniere, diventano così un modello di eleganza e di naturalezza espressiva per i poeti italiani fino all’Ottocento.